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MADRUK TRAIL 2025

Il Madruk Trail ripercorre la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete.

La 9ª edizione vede il percorso del Madruk Trail aggiornato, rispetto alle edizioni precedenti, per migliorare la logistica ed i servizi rivolti agli atleti. Saranno presenti più punti di rilevamento intermedio ed il tracciamento a distanza per conoscere la posizione esatta dell’atleta durante la gara.

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio, di vicine strutture ricettive e per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e dalla statale d’Alemagna.

Il percorso del Madruk Trail per l’anno 2025 garantisce ai Finisher 2 punti ITRA e “20k Qualifier” per l’UTMB

Un bellissimo articolo uscito sul Corriere del Veneto il 16 maggio 2017 a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del Madruk Trail:

Le discese ardite e le risalite. L’emozione del sole che spunta tra gli alberi, quella sensazione che i giapponesi traducono con la parola “komorebi” e che le altre lingue non sanno sintetizzare. E poi la fatica di scalare pareti quasi verticali, scivolose di fango e stupende di fresca natura e la gioia di una giornata indimenticabile. Domenica scorsa si è corso a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, il Madruk Trail. Una gara di 24 chilometri con circa 1600 metri di dislivello organizzata alla perfezione, con passione ed entusiasmo, ed inserita nel pregevole circuito dei trail delle Prealpi Venete, tutte gare spettacolari ed entusiasmanti.

Una gara, questa, emblema di tante altre che si corrono sulle Prealpi ma anche di un fenomeno, quello del trail running, sempre più diffuso. Le sfide si sommano a ritmi vertiginosi: colline, montagne fino ai mille metri, ma anche su, verso le cime da duemila e oltre. Basta ci siano sassi, fatica, sentieri e desiderio di arrivare al cielo. Se fino a qualche anno fa la corsa in montagna era utopia per folli, adesso ogni domenica manipoli da due, trecento persone; ma in alcuni casi, nelle gare più note, si arriva a superare i mille iscritti, che normalmente è la soglia oltre la quale i single track non riescono più ad ospitare nessuno.

Il Madruk trail ha una storia stupenda da raccontare, e non solo perché decolla verso cielo da uno stupendo parco di Vittorio Veneto – l’area Fenderl – ma anche perché ripercorre chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta. Lui, visigoto tedesco che sottomise e torturò la popolazione locale; lei, sua figlia convertita al cattolicesimo e avversa al padre. Alla fine Augusta venne uccisa nel tormento e divenne santa. I runner l’altra mattina sono passati dentro le viscere di questo racconto, attraverso i resti del castello e delle pievi, ma anche sulla croce che sovrasta la città. Una corsa che i primi hanno concluso in poco più di due ore – queste le classifiche, per gli appassionati: http://my6.raceresult.com/67501/results?lang=it#1_4002D9 – e che la massa delle persone ha guadagnato in tre ore e mezza, quattro ore o anche di più.

Perché un trail non è esperienza semplice, è una meta alla quale si arriva dopo lunghi allenamenti in piano e in salita. In molti lo vivono come esperienza escursionistica, poco più di una camminata a passo veloce, ma è impossibile arrivare a certe distanze senza spremere tutto ciò che si ha dentro.

Pietro Trabucchi, psicologo dello sport che vive in Val d’Aosta, professore presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, autore di testi sulla resilienza e allenatore delle squadre italiane di ultramaratona, ha speso una vita a spiegare la resilienza e a educare le menti a sopportare il dolore e la fatica. Certo, in quei casi si parla di corse che durano per giorni interi, anche trecento chilometri nei casi più estremi.

Ma ecco tre suoi consigli per i principianti dello skyrunning:

1- Regolare le aspettative rispetto alla fatica che si sentirà e al cronometro. Molti studi dimostrano che aspettative irrealistiche sullo sforzo (“Sono solo 20 km, sarà una passeggiata!”) rendono la percezione della fatica molto più intensa. Ugualmente è controproducente fissarsi rigidamente dei tempi di passaggio (“sarò al 10° km in tot. minuti”) perchè in caso di disattesa delle aspettative l’effetto di demotivazione è molto forte.
2- Quando si è degli amatori è molto più sano e produttivo competere innanzitutto con sé stessi, più che con gli altri runner. Cioè non è così importante quanto io ci metto rispetto a Tizio o Caio: l’importante è che io abbia dato il massimo rispetto alle mie possibilità.
3- Essere realisti nel porsi degli obiettivi di distanza, in modo da procedere gradualmente. Altrimenti purtroppo la spada di Damocle dei runner della domenica sono gli infortuni in agguato che costringono a ridimensionare o fermare l’attività.

Al Madruk c’erano fatica e dolore, ma anche gioia e soddisfazione. C’era quella discesa dopo la croce che sembrava di incunearsi in uno strapiombo, c’erano salite che volavano verso il cielo, c’erano fango e sole, c’erano terra e cielo, c’erano rocce e cinguettii. Ma c’erano anche i compagni di corsa, che ad un certo punto ti trovi con persone esattamente come te, con la stessa fatica addosso e lo stesso desiderio di arrivare alla linea del traguardo. Che prima o poi arriva, assieme alla birra e ai panini e a quelle piccole cose che dopo una lunga corsa diventano metafora del paradiso.



Informazioni logistiche ed accoglienza

L’arrivo e la partenza avverranno a Vittorio Veneto in prossimità degli impianti sportivi cittadini siti tra Via Luigino de Nadai e Via Salvadoretti

Coordinate gps:  latitudine e longitudine 45.98703717021703, 12.307781156330577; Via Luigino De Nadai all’altezza del civico 4 (circa)

MADRUK TRAIL 2024

Il Madruk Trail ripercorre la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete.

La 8ª edizione vede il percorso del Madruk Trail aggiornato, rispetto alle edizioni precedenti, per migliorare la logistica ed i servizi rivolti agli atleti. Saranno presenti più punti di rilevamento intermedio ed il tracciamento a distanza per conoscere la posizione esatta dell’atleta durante la gara.

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio, di vicine strutture ricettive e per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e dalla statale d’Alemagna.

Il percorso del Madruk Trail per l’anno 2024 garantisce ai Finisher 2 punti ITRA e “20k Qualifier” per l’UTMB

Un bellissimo articolo uscito sul Corriere del Veneto il 16 maggio 2017 a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del Madruk Trail:

Le discese ardite e le risalite. L’emozione del sole che spunta tra gli alberi, quella sensazione che i giapponesi traducono con la parola “komorebi” e che le altre lingue non sanno sintetizzare. E poi la fatica di scalare pareti quasi verticali, scivolose di fango e stupende di fresca natura e la gioia di una giornata indimenticabile. Domenica scorsa si è corso a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, il Madruk Trail. Una gara di 24 chilometri con circa 1600 metri di dislivello organizzata alla perfezione, con passione ed entusiasmo, ed inserita nel pregevole circuito dei trail delle Prealpi Venete, tutte gare spettacolari ed entusiasmanti.

Una gara, questa, emblema di tante altre che si corrono sulle Prealpi ma anche di un fenomeno, quello del trail running, sempre più diffuso. Le sfide si sommano a ritmi vertiginosi: colline, montagne fino ai mille metri, ma anche su, verso le cime da duemila e oltre. Basta ci siano sassi, fatica, sentieri e desiderio di arrivare al cielo. Se fino a qualche anno fa la corsa in montagna era utopia per folli, adesso ogni domenica manipoli da due, trecento persone; ma in alcuni casi, nelle gare più note, si arriva a superare i mille iscritti, che normalmente è la soglia oltre la quale i single track non riescono più ad ospitare nessuno.

Il Madruk trail ha una storia stupenda da raccontare, e non solo perché decolla verso cielo da uno stupendo parco di Vittorio Veneto – l’area Fenderl – ma anche perché ripercorre chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta. Lui, visigoto tedesco che sottomise e torturò la popolazione locale; lei, sua figlia convertita al cattolicesimo e avversa al padre. Alla fine Augusta venne uccisa nel tormento e divenne santa. I runner l’altra mattina sono passati dentro le viscere di questo racconto, attraverso i resti del castello e delle pievi, ma anche sulla croce che sovrasta la città. Una corsa che i primi hanno concluso in poco più di due ore – queste le classifiche, per gli appassionati: http://my6.raceresult.com/67501/results?lang=it#1_4002D9 – e che la massa delle persone ha guadagnato in tre ore e mezza, quattro ore o anche di più.

Perché un trail non è esperienza semplice, è una meta alla quale si arriva dopo lunghi allenamenti in piano e in salita. In molti lo vivono come esperienza escursionistica, poco più di una camminata a passo veloce, ma è impossibile arrivare a certe distanze senza spremere tutto ciò che si ha dentro.

Pietro Trabucchi, psicologo dello sport che vive in Val d’Aosta, professore presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, autore di testi sulla resilienza e allenatore delle squadre italiane di ultramaratona, ha speso una vita a spiegare la resilienza e a educare le menti a sopportare il dolore e la fatica. Certo, in quei casi si parla di corse che durano per giorni interi, anche trecento chilometri nei casi più estremi.

Ma ecco tre suoi consigli per i principianti dello skyrunning:

1- Regolare le aspettative rispetto alla fatica che si sentirà e al cronometro. Molti studi dimostrano che aspettative irrealistiche sullo sforzo (“Sono solo 20 km, sarà una passeggiata!”) rendono la percezione della fatica molto più intensa. Ugualmente è controproducente fissarsi rigidamente dei tempi di passaggio (“sarò al 10° km in tot. minuti”) perchè in caso di disattesa delle aspettative l’effetto di demotivazione è molto forte.
2- Quando si è degli amatori è molto più sano e produttivo competere innanzitutto con sé stessi, più che con gli altri runner. Cioè non è così importante quanto io ci metto rispetto a Tizio o Caio: l’importante è che io abbia dato il massimo rispetto alle mie possibilità.
3- Essere realisti nel porsi degli obiettivi di distanza, in modo da procedere gradualmente. Altrimenti purtroppo la spada di Damocle dei runner della domenica sono gli infortuni in agguato che costringono a ridimensionare o fermare l’attività.

Al Madruk c’erano fatica e dolore, ma anche gioia e soddisfazione. C’era quella discesa dopo la croce che sembrava di incunearsi in uno strapiombo, c’erano salite che volavano verso il cielo, c’erano fango e sole, c’erano terra e cielo, c’erano rocce e cinguettii. Ma c’erano anche i compagni di corsa, che ad un certo punto ti trovi con persone esattamente come te, con la stessa fatica addosso e lo stesso desiderio di arrivare alla linea del traguardo. Che prima o poi arriva, assieme alla birra e ai panini e a quelle piccole cose che dopo una lunga corsa diventano metafora del paradiso.



Informazioni logistiche ed accoglienza

L’arrivo e la partenza avverranno a Vittorio Veneto in prossimità degli impianti sportivi cittadini siti tra Via Luigino de Nadai e Via Salvadoretti

Coordinate gps:  latitudine e longitudine 45.98703717021703, 12.307781156330577; Via Luigino De Nadai all’altezza del civico 4 (circa)

Trail dei Cimbri 2022

Il Trail dei Cimbri è una manifestazione ispirata a principi di solidarietà, rispetto per la natura, valorizzazione del territorio e promozione della minoranza etnica dei Cimbri del Cansiglio.

Un viaggio che parte alle pendici delle Prealpi, dalla storica città di Vittorio Veneto, attraversata dal torrente Meschio, tra architetture medievali e angoli caratteristici.

Due gare, 25 e 50 km di pura immersione nel verde, per lo più nella foresta del Cansiglio, nei luoghi narrati nelle leggende che animano questo posto. Due percorsi che si sviluppano tra faggete che sembrano cattedrali, alberi e rocce coperte da muschio, abeti, piccole radure, prati e sentieri di cresta, in un paesaggio che muta continuamente con panorami incantevoli su Prealpi Bellunesi e pianura Veneta.

 

Per maggiori informazioni consultare il sito ufficiale del Trail dei Cimbri      CLICCA QUI

 

 

Madruk Trail 2022

Il Madruk TRAIL

Il Madruk Trail ripercorre la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete.

La 7ª edizione vede riproposto il percorso del Madruk Trail modificato, rispetto alle edizioni precedenti, a causa dell’emergenza pandemica da Covid19 al fine di renderlo “a norma” secondo le disposizioni sanitarie imposte dal Ministero della Salute e dal Governo.

A differenza delle edizioni precedenti saranno presenti più punti di rilevamento intermedio ed il tracciamento a distanza per conoscere la posizione esatta dell’atleta durante la gara.

Purtroppo anche per l’edizione 2022, a causa delle normative anti-Covid19, ci sarà incertezza sulla possibilità di svolgimento del festa-pasta party finale, mentre i passaggi tecnici, le vedute, i panorami, la natura, la sicurezza… non cambiano!

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”), per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e per l’inserimento nel Circuito Trail delle Prealpi Venete.

Il percorso del Madruk Trail per l’anno 2022 sarà certificato dall’ITRA (2 punti) e darà accesso alle qualificazioni per l’UTMB come “20k Qualifier”

Un bellissimo articolo uscito sul Corriere del Veneto il 16 maggio 2017 a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del Madruk Trail:

Le discese ardite e le risalite. L’emozione del sole che spunta tra gli alberi, quella sensazione che i giapponesi traducono con la parola “komorebi” e che le altre lingue non sanno sintetizzare. E poi la fatica di scalare pareti quasi verticali, scivolose di fango e stupende di fresca natura e la gioia di una giornata indimenticabile. Domenica scorsa si è corso a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, il Madruk Trail. Una gara di 24 chilometri con circa 1600 metri di dislivello organizzata alla perfezione, con passione ed entusiasmo, ed inserita nel pregevole circuito dei trail delle Prealpi Venete, tutte gare spettacolari ed entusiasmanti.

Una gara, questa, emblema di tante altre che si corrono sulle Prealpi ma anche di un fenomeno, quello del trail running, sempre più diffuso. Le sfide si sommano a ritmi vertiginosi: colline, montagne fino ai mille metri, ma anche su, verso le cime da duemila e oltre. Basta ci siano sassi, fatica, sentieri e desiderio di arrivare al cielo. Se fino a qualche anno fa la corsa in montagna era utopia per folli, adesso ogni domenica manipoli da due, trecento persone; ma in alcuni casi, nelle gare più note, si arriva a superare i mille iscritti, che normalmente è la soglia oltre la quale i single track non riescono più ad ospitare nessuno.

Il Madruk trail ha una storia stupenda da raccontare, e non solo perché decolla verso cielo da uno stupendo parco di Vittorio Veneto – l’area Fenderl – ma anche perché ripercorre chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta. Lui, visigoto tedesco che sottomise e torturò la popolazione locale; lei, sua figlia convertita al cattolicesimo e avversa al padre. Alla fine Augusta venne uccisa nel tormento e divenne santa. I runner l’altra mattina sono passati dentro le viscere di questo racconto, attraverso i resti del castello e delle pievi, ma anche sulla croce che sovrasta la città. Una corsa che i primi hanno concluso in poco più di due ore – queste le classifiche, per gli appassionati: http://my6.raceresult.com/67501/results?lang=it#1_4002D9 – e che la massa delle persone ha guadagnato in tre ore e mezza, quattro ore o anche di più.

Perché un trail non è esperienza semplice, è una meta alla quale si arriva dopo lunghi allenamenti in piano e in salita. In molti lo vivono come esperienza escursionistica, poco più di una camminata a passo veloce, ma è impossibile arrivare a certe distanze senza spremere tutto ciò che si ha dentro.

Pietro Trabucchi, psicologo dello sport che vive in Val d’Aosta, professore presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, autore di testi sulla resilienza e allenatore delle squadre italiane di ultramaratona, ha speso una vita a spiegare la resilienza e a educare le menti a sopportare il dolore e la fatica. Certo, in quei casi si parla di corse che durano per giorni interi, anche trecento chilometri nei casi più estremi.

Ma ecco tre suoi consigli per i principianti dello skyrunning:

1- Regolare le aspettative rispetto alla fatica che si sentirà e al cronometro. Molti studi dimostrano che aspettative irrealistiche sullo sforzo (“Sono solo 20 km, sarà una passeggiata!”) rendono la percezione della fatica molto più intensa. Ugualmente è controproducente fissarsi rigidamente dei tempi di passaggio (“sarò al 10° km in tot. minuti”) perchè in caso di disattesa delle aspettative l’effetto di demotivazione è molto forte.
2- Quando si è degli amatori è molto più sano e produttivo competere innanzitutto con sé stessi, più che con gli altri runner. Cioè non è così importante quanto io ci metto rispetto a Tizio o Caio: l’importante è che io abbia dato il massimo rispetto alle mie possibilità.
3- Essere realisti nel porsi degli obiettivi di distanza, in modo da procedere gradualmente. Altrimenti purtroppo la spada di Damocle dei runner della domenica sono gli infortuni in agguato che costringono a ridimensionare o fermare l’attività.

Al Madruk c’erano fatica e dolore, ma anche gioia e soddisfazione. C’era quella discesa dopo la croce che sembrava di incunearsi in uno strapiombo, c’erano salite che volavano verso il cielo, c’erano fango e sole, c’erano terra e cielo, c’erano rocce e cinguettii. Ma c’erano anche i compagni di corsa, che ad un certo punto ti trovi con persone esattamente come te, con la stessa fatica addosso e lo stesso desiderio di arrivare alla linea del traguardo. Che prima o poi arriva, assieme alla birra e ai panini e a quelle piccole cose che dopo una lunga corsa diventano metafora del paradiso.



Informazioni logistiche ed accoglienza

A seconda di quelli che saranno gli aggiornamenti delle disposizioni anti-Covid19, l’arrivo e la partenza avverranno a SERRVALLE di Vittorio Veneto in 2 location vicine: PIAZZA MINUCCIPIAZZA FLAMINIO a Vittorio Veneto (TV)

Coordinate gps:  latitudine 45.98968 e longitudine 12.29515

Madruk Trail 2020

1 DICEMBRE 2019… SI RICOMINCIA! APRONO LE ISCRIZIONI AL MADRUK TRAIL!!!

Il team Madruk si prepara al Natale con dei doni speciali per chi si iscrive al Madruk Trail dall’1 al 23 /12!

L’estrazione dei premi avverrà entro la viglia, così 10 uomini e 10 donne fortunate avranno un regalo in più sotto l’albero.

Il Madruk TRAIL

La 5ª edizione del Madruk Trail ha visto partire il 12 maggio 2019 dal cuore di Vittorio Veneto 500 trail runners che hanno ripercorso la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete.

La 6ª edizione 2020 vede il percorso del Madruk Trail ancora certificato dall’ITRA (2 PUNTI) consentendogli di diventare gara di qualificazione per i più importanti trail internazionali, quali l’Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB), The North Face Lavaredo Ultra Trail o il Trail Verbier Saint Bernard – X-Alpine.

A differenza delle edizioni precedenti saranno presenti più punti di rilevamento intermedio per conoscere la posizione esatta dell’atleta durante la gara, scoraggiando così i “professionisti delle scorciatoie” o limitando al massimo gli errori di rilevamento dovuti a scorretta esposizione del pettorale.

Il Madruk Trail sarà percorribile anche in staffetta dagli atleti: la gara lunga sarà divisa in due blocchi da 15 e 10 km rispettivamente.

Confermata la festa-pasta party finale, mentre i passaggi tecnici, le vedute, i panorami, la natura, la sicurezza… non cambiano!

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”), per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e per l’inserimento nel Circuito Trail delle Prealpi Venete.

Un bellissimo articolo uscito sul Corriere del Veneto il 16 maggio 2017 a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del Madruk Trail:

Le discese ardite e le risalite. L’emozione del sole che spunta tra gli alberi, quella sensazione che i giapponesi traducono con la parola “komorebi” e che le altre lingue non sanno sintetizzare. E poi la fatica di scalare pareti quasi verticali, scivolose di fango e stupende di fresca natura e la gioia di una giornata indimenticabile. Domenica scorsa si è corso a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, il Madruk Trail. Una gara di 24 chilometri con circa 1600 metri di dislivello organizzata alla perfezione, con passione ed entusiasmo, ed inserita nel pregevole circuito dei trail delle Prealpi Venete, tutte gare spettacolari ed entusiasmanti.

Una gara, questa, emblema di tante altre che si corrono sulle Prealpi ma anche di un fenomeno, quello del trail running, sempre più diffuso. Le sfide si sommano a ritmi vertiginosi: colline, montagne fino ai mille metri, ma anche su, verso le cime da duemila e oltre. Basta ci siano sassi, fatica, sentieri e desiderio di arrivare al cielo. Se fino a qualche anno fa la corsa in montagna era utopia per folli, adesso ogni domenica manipoli da due, trecento persone; ma in alcuni casi, nelle gare più note, si arriva a superare i mille iscritti, che normalmente è la soglia oltre la quale i single track non riescono più ad ospitare nessuno.

Il Madruk trail ha una storia stupenda da raccontare, e non solo perché decolla verso cielo da uno stupendo parco di Vittorio Veneto – l’area Fenderl – ma anche perché ripercorre chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta. Lui, visigoto tedesco che sottomise e torturò la popolazione locale; lei, sua figlia convertita al cattolicesimo e avversa al padre. Alla fine Augusta venne uccisa nel tormento e divenne santa. I runner l’altra mattina sono passati dentro le viscere di questo racconto, attraverso i resti del castello e delle pievi, ma anche sulla croce che sovrasta la città. Una corsa che i primi hanno concluso in poco più di due ore – queste le classifiche, per gli appassionati: http://my6.raceresult.com/67501/results?lang=it#1_4002D9 – e che la massa delle persone ha guadagnato in tre ore e mezza, quattro ore o anche di più.

Perché un trail non è esperienza semplice, è una meta alla quale si arriva dopo lunghi allenamenti in piano e in salita. In molti lo vivono come esperienza escursionistica, poco più di una camminata a passo veloce, ma è impossibile arrivare a certe distanze senza spremere tutto ciò che si ha dentro.

Pietro Trabucchi, psicologo dello sport che vive in Val d’Aosta, professore presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, autore di testi sulla resilienza e allenatore delle squadre italiane di ultramaratona, ha speso una vita a spiegare la resilienza e a educare le menti a sopportare il dolore e la fatica. Certo, in quei casi si parla di corse che durano per giorni interi, anche trecento chilometri nei casi più estremi.

Ma ecco tre suoi consigli per i principianti dello skyrunning:

1- Regolare le aspettative rispetto alla fatica che si sentirà e al cronometro. Molti studi dimostrano che aspettative irrealistiche sullo sforzo (“Sono solo 20 km, sarà una passeggiata!”) rendono la percezione della fatica molto più intensa. Ugualmente è controproducente fissarsi rigidamente dei tempi di passaggio (“sarò al 10° km in tot. minuti”) perchè in caso di disattesa delle aspettative l’effetto di demotivazione è molto forte.
2- Quando si è degli amatori è molto più sano e produttivo competere innanzitutto con sé stessi, più che con gli altri runner. Cioè non è così importante quanto io ci metto rispetto a Tizio o Caio: l’importante è che io abbia dato il massimo rispetto alle mie possibilità.
3- Essere realisti nel porsi degli obiettivi di distanza, in modo da procedere gradualmente. Altrimenti purtroppo la spada di Damocle dei runner della domenica sono gli infortuni in agguato che costringono a ridimensionare o fermare l’attività.

Al Madruk c’erano fatica e dolore, ma anche gioia e soddisfazione. C’era quella discesa dopo la croce che sembrava di incunearsi in uno strapiombo, c’erano salite che volavano verso il cielo, c’erano fango e sole, c’erano terra e cielo, c’erano rocce e cinguettii. Ma c’erano anche i compagni di corsa, che ad un certo punto ti trovi con persone esattamente come te, con la stessa fatica addosso e lo stesso desiderio di arrivare alla linea del traguardo. Che prima o poi arriva, assieme alla birra e ai panini e a quelle piccole cose che dopo una lunga corsa diventano metafora del paradiso.

Il Madruk TRAIL15

Il Madruk Trail15 è una competizione di corsa in montagna (trail running) che si affianca alla gara maggiore per dare la possibilità di gareggiare anche a chi non se la sente di affrontare i circa 25 chilometri del Madruk Trail. La gara si svolgerà il 10 maggio 2020 con partenza dal cuore di Vittorio Veneto snodandosi poi nel percorso attraverso alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete, nella Marca Trevigiana.

Come per il Madruk Trail anche il TRAIL15 gode della concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, della presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”) e della posizione a pochi chilometri dalla A27.

Il percorso del Madruk Trail15 è certificato dall’ITRA (1 punto)

MADRUK TRAIL STAFFETTA


NOVITÀ 2020 STAFFETTA PER LA 25KM!

Per l’edizione 2020 sarà possibile partecipare alla 26Km iscrivendosi alla staffetta 15+10

Madruk Trail 2019

Il Madruk TRAIL25

 

La 4ª edizione del Madruk Trail ha visto partire il 13 maggio 2018 dal cuore di Vittorio Veneto 600 trail runners che hanno ripercorso la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete.

La 5ª edizione 2019 vede il percorso del Madruk Trail ancora certificato dall’ITRA consentendogli di diventare gara di qualificazione per i più importanti trail internazionali, quali l’Ultra Trail del Monte Bianco (UTMB), The North Face Lavaredo Ultra Trail o il Trail Verbier Saint Bernard – X-Alpine.

Come per l’edizione precedente è presente un rilevamento intermedio per conoscere la posizione dell’atleta a metà gara. Migliora ulteriormente la festa-pasta party finale, mentre i passaggi tecnici, le vedute, i panorami, la natura, la sicurezza… non cambiano!

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”), per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e per l’inserimento nel Circuito Trail delle Prealpi Venete.

Un bellissimo articolo uscito sul Corriere del Veneto il 16 maggio 2017 a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del MadrukTrail:

Le discese ardite e le risalite. L’emozione del sole che spunta tra gli alberi, quella sensazione che i giapponesi traducono con la parola “komorebi” e che le altre lingue non sanno sintetizzare. E poi la fatica di scalare pareti quasi verticali, scivolose di fango e stupende di fresca natura e la gioia di una giornata indimenticabile. Domenica scorsa si è corso a Vittorio Veneto, nel Trevigiano, il Madruk Trail. Una gara di 24 chilometri con circa 1600 metri di dislivello organizzata alla perfezione, con passione ed entusiasmo, ed inserita nel pregevole circuito dei trail delle Prealpi Venete, tutte gare spettacolari ed entusiasmanti.

Una gara, questa, emblema di tante altre che si corrono sulle Prealpi ma anche di un fenomeno, quello del trail running, sempre più diffuso. Le sfide si sommano a ritmi vertiginosi: colline, montagne fino ai mille metri, ma anche su, verso le cime da duemila e oltre. Basta ci siano sassi, fatica, sentieri e desiderio di arrivare al cielo. Se fino a qualche anno fa la corsa in montagna era utopia per folli, adesso ogni domenica manipoli da due, trecento persone; ma in alcuni casi, nelle gare più note, si arriva a superare i mille iscritti, che normalmente è la soglia oltre la quale i single track non riescono più ad ospitare nessuno.

Il Madruk trail ha una storia stupenda da raccontare, e non solo perché decolla verso cielo da uno stupendo parco di Vittorio Veneto – l’area Fenderl – ma anche perché ripercorre chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta. Lui, visigoto tedesco che sottomise e torturò la popolazione locale; lei, sua figlia convertita al cattolicesimo e avversa al padre. Alla fine Augusta venne uccisa nel tormento e divenne santa. I runner l’altra mattina sono passati dentro le viscere di questo racconto, attraverso i resti del castello e delle pievi, ma anche sulla croce che sovrasta la città. Una corsa che i primi hanno concluso in poco più di due ore – queste le classifiche, per gli appassionati: http://my6.raceresult.com/67501/results?lang=it#1_4002D9 – e che la massa delle persone ha guadagnato in tre ore e mezza, quattro ore o anche di più.

Perché un trail non è esperienza semplice, è una meta alla quale si arriva dopo lunghi allenamenti in piano e in salita. In molti lo vivono come esperienza escursionistica, poco più di una camminata a passo veloce, ma è impossibile arrivare a certe distanze senza spremere tutto ciò che si ha dentro.

Pietro Trabucchi, psicologo dello sport che vive in Val d’Aosta, professore presso la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, autore di testi sulla resilienza e allenatore delle squadre italiane di ultramaratona, ha speso una vita a spiegare la resilienza e a educare le menti a sopportare il dolore e la fatica. Certo, in quei casi si parla di corse che durano per giorni interi, anche trecento chilometri nei casi più estremi.

Ma ecco tre suoi consigli per i principianti dello skyrunning:

1- Regolare le aspettative rispetto alla fatica che si sentirà e al cronometro. Molti studi dimostrano che aspettative irrealistiche sullo sforzo (“Sono solo 20 km, sarà una passeggiata!”) rendono la percezione della fatica molto più intensa. Ugualmente è controproducente fissarsi rigidamente dei tempi di passaggio (“sarò al 10° km in tot. minuti”) perchè in caso di disattesa delle aspettative l’effetto di demotivazione è molto forte.
2- Quando si è degli amatori è molto più sano e produttivo competere innanzitutto con sé stessi, più che con gli altri runner. Cioè non è così importante quanto io ci metto rispetto a Tizio o Caio: l’importante è che io abbia dato il massimo rispetto alle mie possibilità.
3- Essere realisti nel porsi degli obiettivi di distanza, in modo da procedere gradualmente. Altrimenti purtroppo la spada di Damocle dei runner della domenica sono gli infortuni in agguato che costringono a ridimensionare o fermare l’attività.

Al Madruk c’erano fatica e dolore, ma anche gioia e soddisfazione. C’era quella discesa dopo la croce che sembrava di incunearsi in uno strapiombo, c’erano salite che volavano verso il cielo, c’erano fango e sole, c’erano terra e cielo, c’erano rocce e cinguettii. Ma c’erano anche i compagni di corsa, che ad un certo punto ti trovi con persone esattamente come te, con la stessa fatica addosso e lo stesso desiderio di arrivare alla linea del traguardo. Che prima o poi arriva, assieme alla birra e ai panini e a quelle piccole cose che dopo una lunga corsa diventano metafora del paradiso.


 

Il Madruk TRAIL15

Il Madruk Trail15 è una competizione di corsa in montagna (trail running) che si affianca alla gara maggiore per dare la possibilità di gareggiare anche a chi non se la sente di affrontare i 25 chilometri del Madruk Trail. La gara si svolgerà il 12 maggio 2019 con partenza dal cuore di Vittorio Veneto snodandosi poi nel percorso attraverso alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete, nella Marca Trevigiana.

Come per il Madruk Trail anche il TRAIL15 gode della concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, della presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”) e della posizione a pochi chilometri dalla A27.

Il percorso del Madruk Trail15 è certificato dall’ITRA

 


 

 

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Storia della Madruk 7RUN

Come per il MadrukTrail, anche la corsa non competitiva Madruk 7RUN nasce dal desiderio di valorizzare il territorio e di portare alla conoscenza di chi vuole parteciparvi alcuni tra gli scorci, i panorami, i borghi più belli che la città di Vittorio Veneto ed il suo comprensorio possano regalare.

Madruk 7RUN si svolge lo stesso giorno del Madruk Trail. 

Madruk 7RUN non è una corsa impegnativa, bensì è un mini-trail adatto a chi non se la sente di partecipare alla gara competitiva maggiore. Di fatto si snoda su una distanza ridotta di poco più di 7Km con un dislivello positivo di 500 metri.

Ideale per gli accompagnatori dei partecipanti al Madruk Trail, così come per chi vuole trascorrere un’ora, o poco più, lungo un percorso di sicuro fascino.

 

 

 

Informazioni logistiche ed accoglienza

Il Parco Fenderl si trova ad Ovest rispetto la stazione Ferroviaria di Vittorio Veneto.

Si può accedere all’area dalla Via San Gottardo oppure da via del Meril. Ancora si può lasciare l’auto o il camper presso il parcheggio della stazione ferroviaria ed imboccare a piedi il sottopasso che porta direttamente al Parco (consultare la “documentazione utile” presente nel sito).

Coordinate gps  45° 59′ 26.86″ N, 12° 28′ 28.84″ E

 

Madruk Trail 2018

Madruk TRAIL – 25Km 1700D+

La 3ª edizione del Madruk Trail – gara di oltre 23Km e 1500m D+ – ha visto partire il 14 maggio 2017 dal cuore di Vittorio Veneto 500 trail runners che hanno ripercorso la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle Prealpi venete. Un articolo uscito sul Corriere del Veneto a firma di Mauro Pigozzo riassume in modo esemplare l’essenza del Madruk Trail leggilo qui

Già nelle scorse edizioni il Madruk Trail è risultato essere un evento di corsa in montagna – trail running – molto apprezzato non solo per il percorso ed i premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio e di vicine strutture ricettive (hotel a pochi metri dal “via”), per la posizione a pochi chilometri dalla A27 e per l’inserimento nel Circuito Trail delle Prealpi Venete.

NOVITA’!!! 13.05.2018 il percorso cambia e passa a 25 Km e 1700mt D+

 

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Madruk 7RUN 7km 270D+

Novità del 2017 è stata la 7RUN, corsa non competitiva della lunghezza di 7km con 270m di dislivello, nata dal desiderio di valorizzare il territorio portando a conoscenza di chi vuole parteciparvi alcuni degli angoli più belli che la città di Vittorio Veneto ed il suo comprensorio possano regalare. Anche nel 2018 avrà luogo la 7RUN che non è una corsa impegnativa, bensì è un mini-trail adatto a chi non se la sente di partecipare al Madruk Trail, che si svolge in contemporanea.

…e per chi non corre

siamo a due passi dal borgo antico di Serravalle e dal centro di Vittorio Veneto. Inoltre presso l’area Fenderl c’è un parco giochi per i bimbi e ragazzi!

Madruk Trail 2017

La terza edizione del Madruk Trail prenderà il via dal cuore di Vittorio Veneto (area Fenderl) il 14 maggio 2017. Nel 2016 trecento atleti hanno ripercorso chilometro dopo chilometro la storia leggendaria del Re Matrucco e della figlia Augusta attraversando alcuni dei luoghi più incantevoli delle prealpi venete. Quest’anno l’evento vedrà impegnati campioni, capaci di tagliare il traguardo in sole 2 ore, e semplici appassionati che avranno 4 ore e mezza per giungere all’arrivo entro il tempo massimo stabilito.

Il Madruk Trail è risultato essere un evento molto apprezzato non solo per il percorso ed i ricchi premi, ma anche per la concomitanza di partenza ed arrivo nello stesso luogo, per la presenza di un capiente parcheggio e, a non più di 500m, per la possibilità di sostare i camper (parcheggio della stazione con sottopasso per raggiungere la partenza) o di pernottare presso hotel, per la posizione a pochi chilometri da due uscite della A27.

MANDRUK TRAIL : 23 km / 1500 d+

MANDRUK 7RUN: 7 km / 270 d+

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale www.madruktrail.it